Il Male: Circolarità e Caratteristiche

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il male caratteristiche e circolaritàIl male è’ un compito da portare a termine.
Qualcosa in noi… accanto a noi… fuori di noi…
E’ ciò che si definisce irrazionale ma non manca mai di trovare motivazioni per esplodere.
Sa sedurre e cerca simpatizzanti.
Il male è un’eterna ricerca di vendetta, vivendo in un infinito presente che altera la memoria, la storia e quindi l’identità.
Non riconosce il tempo, e misconosce di essere influenzato dal passato e di alterare il futuro.
Il male è contagioso, qualcosa di indefinito che impuro cerca di purificare. E’ attivo e passivo, ha gemelli e fratelli, spesso complici ma ancor più spesso nemici.
Il male abbatte i confini e li ristabilisce, apre ad una rinascita mentre semina la morte.
La sua bilancia non è la giustizia ma la violenza. Si sposta invisibilmente dalla causa alla vittima, e se dichiara di cercare, e stabilire, l’armonia, in realtà causa confusione e panico.
Apparentemente è comunicazione con l’altro, ma poi polarizza nascondendo nell’ombra ogni antitesi alla sua tesi.
Il male è un illusione che, a sua volta crea realtà e fantasie, illusorie. Vuole prevenire il caos e la violenza, eppure getta immediatamente le basi per il male successivo.
È un infinito gioco di specchi, che si nutre di reciprocità. Non conosce simboli, anzi ne è nemico.
In apparenza crea coesione, e come un’onda che sale e che scende è sempre di qualcun altro, mai di se stessi.
Il male è un “Pharmakon” che salva e avvelena, che genera e uccide.
E’ la violenza che si maschera da negligenza… è il fare e il non fare… a seconda della situazione… del momento… del contesto… della direzione che alla realtà vuol far prendere…
Il male è atto comunitario che, anche quando fatto dal singolo, viene posto a nome di una intera comunità.
Il male, elemento naturale, che distrugge e costruisce, che è rito e divieto, che conosce tutti i bivi, abitando in labirinti dove ci si perde all’infinito.
Dove si aspetta un Minotauro che non c’è…
Il male fa sentire perfettamente autosufficienti, rendendo tragicamente soli.
Inverte continuamente, inaspettatamente e rapidamente il rapporto dominato – dominante.
È a sangue freddo, a sangue caldo… è senza sangue… solo gelo… solo caldo…
È una possessione dall’esterno, ma che abita da sempre il dentro…
È facile da avviare, ma difficile da fermare…
Il male richiede sempre spettatori, o fa pensare di averne… e sistematicamente ha risonanze collettive…
Il male sommerge, ossessiona, ingabbia, possiede, terrorizza… non regala immaginazione, anzi la rende sterile, inutile…
Il male non si oppone al bene… il male si oppone all’incontro…
Si oppone alla creatività, alla fantasia, all’alternativa, ed al suo termine nasce sempre il “Sacro” e il “Rituale”.

Francesco Urbani
www.francescourbani.it

Immagine tratta dal film American History X di T. Kaye, 1998

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