Il tempo cancella molti ricordi. Appaiono sfumati molti dettagli e i contorni si fanno imprecisi.
La memoria è un elemento da maneggiare con cura, e che chiede contemporaneamente fiducia assoluta ma anche riserva.
Siamo sicuri di quel che ricordiamo, eppure dobbiamo sempre dubitarne, come quella volta che ricordavamo una persona alla nostra destra, eppure una certa fotografia ce la riporta a sinistra.
Quello di cui non possiamo mai dubitare è “l’atmosfera”. Lo stato emotivo che abbiamo incontrato in una determinata occasione.
A volte la ritroviamo nella memoria di un volto.
Nella memoria di alcuni occhi.
Ci chiediamo come siano cambiate le persone che non vediamo da tempo. Persone che hanno avuto con noi un legame profondo, e che poi abbiamo perso nei tanti rivoli della vita.
Oppure pensiamo allo sguardo di persone con cui non abbiamo avuto il coraggio di parlare. Quello sguardo che ancora sentiamo addosso. I nostri occhi che, magari furtivamente, ne cercavano la presenza.
Il tempo modifica le persone. Inevitabilmente ne cambia i corpi. L’elemento più fragile della nostra esistenza.
Eppure quei volti.
Quel volto.
Resta immutato nella nostra memoria. E il solo ritrovarlo nei nostri ricordi, riporta alla coscienza i sentimenti che anche all’epoca abbiamo provato.
Tutto cambia e si evolve. Nel procede di questa esistenza.
Ma in un mondo di facce, come quello dei social. Dove le immagini alterano il tempo e lo spazio.
Restano intatti quei volti che abbiamo incontrato.
Che siano notti passate assieme.
Che siano voci di un incontro serale.
Che siano occhi di chi era seduto sul porticato.
E qui il pensiero non può non andare a questa poesia di E.E.Cummings
Il tuo cuore lo porto con me Lo porto nel mio Non me ne divido mai. Dove vado io, vieni anche tu, mia amata; qualsiasi cosa sia fatta da me, la fai anche tu, mia cara. Non temo il fato perché il mio fato sei tu, mia dolce. Non voglio il mondo, perché il mio, il più bello, il più vero sei tu. Questo è il nostro segreto profondo radice di tutte le radici germoglio di tutti i germogli e cielo dei cieli di un albero chiamato vita, che cresce più alto di quanto l’anima spera, e la mente nasconde., Questa è la meraviglia che le stelle separa. Il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio.
Francesco Urbani
Psicologo-Psicoterapeuta-Supervisore
Cerchi nella notte – Il libro
urbani@casadinchiostro.it
www.francescourbani.it
www.casadinchiostro.it