Non è certo negabile il ruolo dello scambio di sguardi, del gioco fra gli occhi, nella nascita dell’innamoramento e dell’intimità.
È solo dopo questo “guardarsi”, e tramite esso, che avviene lo scambio del sangue. La nascita di un vincolo percepito, e pensato, come indivisibile.
Nell’accezione negativa (che può arrivare in una fase anche immediatamente successiva) il sangue è infetto. Il sangue è avvelenato. Sangue cattivo e contaminato.
Lo sguardo avviene sempre in un luogo pubblico, e dopo avviene il passaggio al privato. Ma non basta mai la semplice “visione” dell’altro, per far si che si possa parlare di “scambio di sguardi”.
Il volto umano si mostra, solo in questo secondo caso, come “intimità”, ed è modellato sempre dallo sguardo che si posa su questa “potenzialità”. Il vedente (ruolo che sempre si ha, e sempre si subisce, nel guardasi) può essere trasportato lontano dalla sua abituale, e quieta, quotidianità. E da questo luogo, ogni vedente, originariamente proviene.
Quindi è immediata la creazione di una tensione interna al vedente, che si mostra con il piacere per l’intimità (nuova) trovata, confusa alla nostalgia per l’intimità (passata) perduta.
Raro caso in cui il futuro si apre di immaginazione a causa dell’annullarsi, fra passato e presente.
Il bello nasconde il terrore, o per dirla con Rilke “il bello è l’inizio del terribile”.
Il bello è comunque una integrità privilegiata, e pre-umana, la quale quasi trasparente, è attraversata e illuminata dal bene.
L’essere umano riconosce l’intimità perché l’ha avuta nel passato, e per questo non gli è estranea, anzi evoca (o induce) sentimenti fortissimi.
Essere esposti al volto, allo sguardo che apre all’intimità, significa essere posseduti eroticamente, e sentire il potere della chiaroveggenza.
Lo spazio tra volto e sguardo (rapito), non è neutro, ma è campo turbolento, dove vi sarà “l’essere uno per l’altro”, a partire dal momento dell’incontro. È l’intimità bi-direzionale che intraprende il suo percorso.
Suggestioni Bibliografiche
P. Sloterdijk, Sfere I, Raffaello Cortina
E. Canetti, Il gioco degli occhi, Adelphi
E. Cioran, Quaderni, Adelphi
M.R. Khan, Lo spazio privato del Sé, Bollati Boringhieri
R. Girard, Il capro espiatorio, Adelphi
R.M. Rilke, Elegie duinesi, Einaudi
Francesco Urbani
www.francescourbani.it