E ti vengo a cercare

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E ti vengo a cercare, anche solo per vederti o parlare.

Questo è l’incipit di una famosa canzone di Franco Battiato, e quel “solo” nasconde un vero e proprio mondo. Come se oltre il “vedersi e parlarsi” ci possa essere anche altro, e “altro” inevitabilmente c’è.

Ed è tutto quello che costituisce l’intimità. D’altronde avrebbe anche potuto dire che  “ti vengo a cercare” per stare in “silenzio”. Aspetto ben più potente e importante. Ma a volte, rispetto a certe persone, ci basterebbe parlarci, o anche solo vederle.

L’incontro con loro è qualcosa che diventa inspiegabile. Basti pensare molto banalmente a quante volte ci siamo chiesti, o ci hanno chiesto, cosa ci piacesse di quella certa persona. E quanto non abbiamo saputo cosa rispondere, se non limitandoci a frasi di circostanza e spesso evidentemente superficiali.

La verità, se mai una verità esiste, soprattutto per questi temi e che andiamo verso quel che ci “aspetta”.
E non mi riferisco a quel che “spetta di diritto”, atteggiamento questo assai diffuso e ormai di moda, nell’era del narcisismo e quindi della solitudine.
No, mi riferisco a quel che ci sta, o a quella persona che ci sta, “Aspettando”. 

E’ un incontro, in questo caso, che “deve” accadere.

E’ la strada della nostra esistenza e dei nostri affetti. 

Un luogo in cui ogni silenzio diventa improvvisamente intellegibile, nelle diverse e molteplici sfumature. Un incontro che è immediatamente, al di là del tempo e dello spazio, nascita di una appartenenza, che può (ma sarebbe grave assecondare) sembrare un tutto.

Non deve mai diventare un tutto-mondo quell’incontro, non sarebbe né proficuo né tantomeno rispettoso. Quell’incontro è un Io-Noi che abita nel mondo e che quindi ad esso deve sempre tornare. In un andirivieni di uscite e ritorni.

Un continuare “Venire a cercare” perché quel sentimento non è mai effettivamente completo, ma si nutre di sane assenze, di mancanze e sofferenze. Attimi di felicità e sensazioni di completezza mai provate.

E’ quel è, senza mai essere effettivamente. Per sempre e quindi mai.

Anche il ricordare, se mai dovessimo perdere definitivamente quell’incontro, o quella possibilità, è sempre un riempire con sentimenti sfumati e incontrollati. Nostalgie e desideri. Infiniti mondi che sono stati, che saranno e che potrebbero sempre essere.

Semplicemente… “perché sto bene con te…”

Francesco Urbani
Psicologo-Psicoterapeuta-Supervisore
Cerchi nella notte – Il libro
urbani@casadinchiostro.it
www.francescourbani.it
www.casadinchiostro.it

Immagine tratta dal film “Collateral Beauty” di D. Frankel, 2016

Video di “E ti vengo a cercare” di Franco Battiato

Testo

E ti vengo a cercare
Anche solo per vederti o parlare
Perché ho bisogno della tua presenza
Per capire meglio la mia essenza
Questo sentimento popolare
Nasce da meccaniche divine
Un rapimento mistico e sensuale
Mi imprigiona a te
Dovrei cambiare l’oggetto dei miei desideri
Non accontentarmi di piccole gioie quotidiane
Fare come un eremita che rinuncia a sé
E ti vengo a cercare
Con la scusa di doverti parlare
Perché mi piace ciò che pensi e che dici
Perché in te vedo le mie radici
Questo secolo oramai alla fine
Saturo di parassiti senza dignità
Mi spinge solo ad essere migliore
Con più volontà
Emanciparmi dall’incubo delle passioni
Cercare l’uno al di sopra del bene e del male
Essere un’immagine divina di questa realtà
E ti vengo a cercare
Perché sto bene con te
Perché ho bisogno della tua presenza

 

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